Sul Web, e conseguentemente su tutti i principali motori di ricerca, in questo periodo circola una domanda: Che cos’è il Metaverso e a cosa serve?
In questo articolo facciamo chiarezza su questo argomento ormai sulla bocca di tutti.
Il termine Metaverso è nato nel mondo cyberpunk nel 1992 ed è diventato famoso grazie all’annuncio di Facebook, che ha deciso di denominare “Meta” la holding del Gruppo (che controlla le piattaforme Facebook, Whatsapp, Instagram e gli Oculus).
Dal 2022 Microsoft ha annunciato che integrerà il Metaverso nella piattaforma Teams con una nuova funzionalità chiamata Mash nel quale gli utenti potranno creare un avatar con cui partecipare alle riunioni di lavoro.
Con questo abbiamo capito che è tempo di experience perché tutti vogliono “fare esperienze dirette” digitalmente mediante “la terra degli avatar”.
Questo può essere uno dei motivi per cui il Metaverso è considerato l’evoluzione di Internet ma non lo sostituisce.
La domanda che vi starete ponendo probabilmente è “Come si accede al Metaverso?”.
Nel Metaverso gli utenti accedono tramite visori 3d e vivono delle esperienze virtuali dove possono compiere molteplici azioni. Tra queste:
• creare degli avatar realistici
• incontrare altri utenti
• creare oggetti o proprietà virtuali
• andare a concerti o conferenze viaggiare e altro
Le porte del Metaverso sono accessibili a chiunque voglia o sia interessato. Ci sono, però, alcuni strumenti necessari per accederci ossia:
• una connessione Internet per poter interagire con il mondo del web;
• un computer che può essere cambiato con uno smartphone;
• un account su una delle piattaforme del mondo virtuale Metaverso.
Per rendere l’esperienza il più reale possibile è consigliabile utilizzare dei sensori di realtà aumentata.
Ci sono diversi possibili ambiti di applicazione del Metaverso come l’intrattenimento e il mondo dei videogiochi: questo è stato uno dei primi e più evidenti campi di applicazioni della virtualità in tutti i suoi gradi di separazione dalla realtà.
Un altro campo di applicazione che ormai utilizza sempre di più questa sorta di realtà virtuale è la moda. Molti brand di lusso (Dolce & Gabbana, Gucci catene di fast fashion come Zara, H&M, Benetton e dello sportswear) hanno deciso di aprire i loro punti vendita nel Metaverse Fashion District con il supporto di vere e proprie esperienze immersive per gli utenti.
Un altro esempio interessante è la Metaverse Fashion Week che ha rappresentato la più grande fashion week interamente digitale con quattro giorni di sfilate e oltre 60 brand, designer e artisti famosi.
Altri settori dove si sta sviluppando il Metaverso sono:
Come abbiamo avuto modo di vedere, i settori che hanno deciso di utilizzare il Metaverso sono molteplici e continuamente in aumento. Probabilmente perché lo ritengono il modo più efficace per poter comunicare ed essere partecipi a tutto ciò che ci circonda nel modo più realistico e veloce possibile.
È proprio arrivato il momento di trasformare il digitale, coniugandolo sempre di più ad una società intelligente.
Dopo tutti questi “elogi” al Metaverso, vogliamo riportare però anche una opinione critica. Tony Fadell, conosciuto per essere uno degli sviluppatori del progetto iPod, sicuramente un grande esperto di Comunicazione, si è espresso con accenti polemici nei riguardi del fenomeno. In un’intervista si è espresso proprio così “fuck the metaverse”. Questa affermazione probabilmente non voleva essere un insulto vero e proprio ma un modo per criticare e riassumere un concetto ben più ampio. Secondo Fadell infatti il Metaverso è impersonale e considerato “sbagliato” perché ha trascinato con sé vari talenti e risorse che potevano essere utilizzate per cause ben più importanti come ad esempio la crisi climatica.
Voi cosa ne pensate del Metaverso? Come vorreste vedere il vostro futuro?
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